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L’arte è giovane, l’Italia è in Mostra
L’arte è giovane, l’Italia è in Mostra
Data pubblicazione: 08 febbraio 2022
Arte è identità e ribellione, denuncia e gioco. In ogni epoca nascono nuove forme di espressione, e sono sempre state le nuove generazioni a portarle avanti. Se hai un animo artistico, ami l’arte o vorresti fare del tuo talento una professione, scopri l’arte giovane del Paese e dove trovarla nella rubrica L’Italia in Mostra.
Studio e Formazione - Eventi
Chi sei? Come esprimi quello che senti? Cosa vedi nel mondo che ti circonda? Cosa ti diverte o ti commuove? Ogni artista trova il suo modo di confrontarsi con gli altri e con sé. Nell’arte puoi trovare dei pezzi di te, differenziarti dagli altri o sentirti parte di una comunità.
Quando pensi all’arte cosa immagini? Non limitarti a pensare a un museo, all’ora di lezione a scuola, o ad antiche civiltà. Ogni epoca e ogni generazione hanno i propri spazi e forme di espressione.
Immagina i primi street artist: nel 1975, Richard Hambleton aveva poco più di vent’anni e creava la sua arte pubblica per le strade di New York, Vancouver, Parigi e Roma. Quando i suoi “uomini ombra” e le “vittime di omicidi” sono apparsi nelle strade americane, in pochi hanno considerato quelle sagome sui muri dei pezzi da collezione.
Quando il giovane Jackson Pollock ha iniziato a non seguire più il canone della pittura, sperimentò l’action painting come sua espressione. Del suo modo di creare diceva:
“Quando sono "nel" mio dipinto, non sono cosciente di ciò che sto facendo. È solo dopo una sorta di fase del "familiarizzare" che vedo ciò a cui mi dedicavo.”
In questa nuova rubrica, ti proponiamo di scoprire insieme alcune delle mostre più interessanti che trovi in Italia, e ti inviteremo a conoscere i nuovi artisti e le nuove artiste che stanno oltrepassando i confini della creatività tradizionale con le loro opere.
Tu lo conosci JAGO?
JAGO è uno scultore, grafico e artista digitale di Frosinone, classe 1987. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti della sua città, ma l’ha lasciata nel 2010.
A soli 24 anni, viene selezionato da Vittorio Sgarbi per presentare una sua opera alla Biennale di Venezia. Lui porta il busto di marmo di Papa Benedetto XVI (realizzato nel 2009). La scultura gli porta un prestigioso riconoscimento: nel 2010 infatti, le Pontificie Accademie premiano JAGO con la Medaglia Pontificia.
La notorietà di quest’opera è legata però alla rielaborazione della scultura che JAGO decide di fare nel 2016. L’artista ha spogliato il Papa emerito e ha chiamato la sua nuova opera “Habemus Hominem”.
Nello stesso anno JAGO tiene la sua prima mostra personale a Roma. Poi iniziano anni di viaggio e lavoro all’estero, tra Cina e Stati Uniti. A New York tiene anche, nel 2018, una masterclass presso l’Academy of Art.
Negli anni trascorsi nella Grande Mela, l’artista inizia a lavorare a un’altra scultura molto nota: il “Figlio Velato”. Il nome richiama l’opera del “Cristo Velato”, custodita nella Cappella dei Bianchi della Basilica di San Severo fuori le mura.
Lo scultore è anche detentore di un primato molto particolare: il suo “The First Baby” è stata la prima scultura ospitata nella Stazione Spaziale Internazionale.
Dopo gli anni trascorsi all’estero, nel 2020 JAGO decide di fare ritorno in Italia, e sceglie il quartiere Sanità di Napoli come suo centro creativo.
“Mi sono trasferito da New York alla Sanità per fare un salto di qualità. E se davvero lo vuoi fare questo salto, la Sanità è l’unica scelta possibile. Perché è un terreno fertile, sarà la Manhattan del futuro. Fertile perché c’è bellezza, possibilità di coltivare, e un capitale umano e artistico con un potenziale incredibile. Insomma, è il terreno giusto.”
Una delle particolarità del lavoro di JAGO sono i video che realizza e che condivide sui suoi canali. In questo modo puoi effettivamente entrare nel processo che porta dall’idea allo schizzo, fino all’opera compiuta. Con i video puoi seguire ogni movimento dello scultore, assisti a ogni successo o insuccesso nel processo di realizzazione, e puoi anche aggiungere un contesto e dare senso a quell’opera.
Nel 2020, JAGO realizza l’opera “Look Down”, posizionandola in Piazza del Plebiscito a Napoli; poi la scultura è stata trasferita nell’Emirato Arabo di Fujairah. L’artista ha diffuso un video su Instagram in cui annuncia la nuova collocazione del bambino di marmo bianco incatenato e rannicchiato su sé stesso: le coordinate sono25°22'08.6"N 56°02'57.7"E.
Riguardo a quest’opera afferma inoltre:
“Ho già detto quello che dovevo dire facendola. Non posso esprimermi di più perché non c’è nulla da aggiungere. Ogni persona è libera di vedere quello che vuole, questo è il mio linguaggio. Ecco, il significato, andatelo a chiedere a tutti quelli che, in questo momento, sono stati lasciati incatenati nella loro condizione. “Look-down” è un invito a guardare in basso ai problemi che affliggono la società e alla paura di una situazione di povertà diffusa che si prospetta essere molto preoccupante, soprattutto per i più fragili.”
L’ultima opera dell’artista è “Pietà”, e fino al 28 febbraio puoi ammirarla nella Chiesa di Santa Maria in Montesanto a Roma.
Lavora con (l’)arte
In Italia, l’arte e la cultura sono dei beni da promuovere e valorizzare. Non a caso, siamo il Paese che conta ben 55 siti UNESCO e che ha un patrimonio di opere mobili che supera i 180 miliardi di valore. Con la digitalizzazione e le profonde trasformazioni in corso, in questi anni il settore si sta aprendo ai giovani e a nuove figure professionali, come i Cultural Project Manager o coloro che si occupano della pianificazione digitale di mostre ed eventi.
Il Ministero della Cultura offre spesso opportunità interessanti, sia in ambito accademico che professionale, a chi vuole lavorare nel mondo dell’arte. Segui la sezione Bandi e Concorsi e non perdere la tua occasione.
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